PERCHÉ CONVIENE INVESTIRE IN UN DIAMANTE

Investire in diamantidiamante finanziario  significa accantonare temporaneamente in un bene mobile di piccole dimensioni, quella porzione di risparmio che non verrà utilizzata per i prossimi 5/10 anni, per difenderlo da inflazione e svalutazione, influenze politiche, calamità naturali ed umane. Significa anche eliminare ogni tentazione di tipo speculativo, garantendo a se stessi una sorta di assicurazione godibile sulla vita (pur continuando a vivere), e garantendo ai figli e nipoti un capitale non tassabile ed anonimo. Un investimento in Diamanti è ideale per chi vuole stare tranquillo. Infatti:

  1. Ha il più alto valore per unità di volume.
  2. Ha un valore relativamente stabile e con una tendenza ad una crescita abbastanza costante. Infatti, la sua quotazione è destinata ad aumentare naturalmente, anche a causa del progressivo calo della produzione. Dal dopoguerra ad oggi il mercato dei diamanti ha avuto solamente un’unica inflessione negli anni ottanta. Per tutto il restante periodo i diamanti hanno sempre avuto una crescita che negli ultimi 15 anni ha reso in media il 1.5-2% sopra l’inflazione. Sicuramente le crisi di alcuni paesi europei, i cali azionari delle borse internazionali, e la crisi dei titoli di stato, non può che avvicinare l’investitore ai beni rifugio. E forse, accanto ad un interesse speculativo, sta ormai emergendo un forte interesse nel mettere a riparo una parte del proprio patrimonio familiare.
  3. È un bene assai raro e di grande prestigio e ha la caratteristica di poter essere “goduto” nel periodo di possesso.
  4. Non è sottoposto ad influenze politico-valutarie. Anzi, durante le crisi dei mercati finanziari tutti vanno alla caccia dei beni rifugio. Il mercato dei diamanti è ancora guidato da logiche oligopolistiche, nel senso che pochi soggetti al mondo riescono a tenere il mercato in tensione costante riuscendo ad assicurare un livello di prezzi in continua crescita. Una caratteristica che rende il diamante un ottimo bene rifugio mentre altre forme d’investimento, come i titoli, l’oro, gli immobili, mostrano qualche segno di cedimento.
  5. È trasportabile e liquidabile in tutto il mondo, anche nelle situazioni politiche e sociali più difficili. Consente di toccare con mano i propri risparmi e quindi di tenerli sotto controllo in ogni momento. è il bene rifugio per eccellenza. La fortuna dei diamanti viene anche dalle loro ridotte dimensioni rispettò all’alto valore: questo e la facile occultabilità ne hanno favorito il trasporto in momenti storici drammatici durante i quali altri beni da Investimento come case o quadri non erano trasportabili e quindi facilmente confiscabili. Un diamante, è un investimento al portatore che si può trasferire e rivendere in tutto il mondo, a condizione, però che sia sempre accompagnato da un certificato di garanzia internazionale. Una garanzia importante per la sicurezza propria e della propria famiglia.
  6. Quando è accompagnato da un certificato autorevole, è quotato internazionalmente e il suo valore è settimanalmente quotato sul listino internazionale Rapaport Diamond Report, che raccoglie le quotazioni rilevate nelle principali borse diamanti del mondo. Il suo valore indicativo inoltre è facilmente verificabile dall’investitore consultando la tabella pubblicata sul Sole 24 ore a cura della Borsa Diamanti d’Italia.
  7. È un bene di libera circolazione soggetto a I.V.A; facile da custodire e da trasportare, non deperibile e non necessita di alcuna manutenzione; non è soggetto a tassazione sulle plusvalenze o sulla successione ereditaria. Nessuna commissione di ingresso né di uscita, nessuna spesa annuale. Garantisce tranquillità e sicurezza anche nelle situazioni più precarie.
  8. È un investimento etico. Davisgioielli propone solamente diamanti “Conflict Free” cioè acquistati da fonti lecite non coinvolte nel finanziamento di conflitti, e nel rispetto delle risoluzioni delle Nazioni Unite.

 

COSA SONO I DIAMANTI FINANZIARI?

diamanti finanziari sono i diamanti da investimento che non vengono acquistati incastonati nei gioielli ma soltanto certificati in blister e spesso con incisione al laser.

LA STABILITÀ DELLE QUOTAZIONI

PERCHÉ IL PREZZO DEI DIAMANTI CRESCE IN PERIODI NORMALI E RESISTE IN PERIODI DI CRISI MONDIALI?

Il mercato dei diamanti ancora dominato da logiche oligopolistiche, nel senso che pochi soggetti riescono a tenere il mercato in tensione costante riuscendo ad assicurare un livello di prezzi in continua crescita. Una caratteristica che rende il diamante un eccezionale bene rifugio proprio mentre altre forme d’investimento, come i titoli, l’oro, gli immobili, mostrano qualche segno di cedimento. Nel 2015 l’industria dei diamanti ha avuto un giro di affari da 80 miliardi di dollari. I protagonisti sono De Beers e Alrosa, rispettivamente con quote di valore del 40% e del 25%; seguono, l’indiana Rosy Blue e l’anglo australiana Bhp Billiton, il resto è dispersi tra altri produttori. Questi produttori garantiscono una sostanziale stabilità del mercato dei diamanti ed un trend “controllato” delle quotazioni, per ora sempre crescente. Fino a qualche anno fa De Beers (attraverso il suo ramo vendite e promozione commerciale la DTC Diamond Trading Company che discende dell’estinta Central Selling Organisation) controllava addirittura il 90% de mercato: monopolio assoluto. Dopo l’affermarsi dei russi di Alrosa e delle altre compagnie minerarie, la sua quota è scesa ma i metodi sono rimasti gli stessi. La quantità di diamanti grezzi da trasferire alla lavorazione viene graduata secondo l’andamento del mercato, per cui, anche in periodi di forte depressione, le quotazioni delle pietre in sede industriale possono rimanere invariate, senza subire delle flessioni. Con queste premesse, è facile capire come il prezzo sia sostenuto facendo sì che il prezzo dei diamanti dal 1984 a oggi crescesse costantemente confermandosi un investimento sicuro e affidabile.

 

IL MERCATO

Si tratta di un mercato particolare, nel quale le «Borse» sono sedi di contrattazioni private ma non rilevano prezzi di scambio tra venditore e consumatore finale. Ciò significa che i listini di borsa stabiliscono prezzi indicativi solo all’interno delle Borse diamanti.

 

È IL MOMENTO GIUSTO PER INVESTIRE IN DIAMANTI?

Sembra proprio di si! Il mercato dei diamanti infatti ha subito un rallentamento nel 2008 a causa della crisi che ha colpito molti settori dell’economia; Dal 2016 i listini sono in crescita. Tuttavia questo settore ha pagato per una reazione emozionale del mercato alla crisi mondiale. Molti investitori infatti hanno perso in borsa grosse percentuali dei loro risparmi in pochi giorni così di primo istinto hanno cercato di proteggere il capitale rimasto; invece proprio in questo momento, l’esigenza di protezione dei risparmi, sta avvicinando l’investitore al mercato dei diamanti.

 

ALLA LUCE DELLA SITUAZIONE ATTUALE NEL MONDO, QUALE SARÀ IL TREND DEL MERCATO NEI PROSSIMI ANNI?

Il valore dei diamanti è cresciuto di anno in anno a valori abbastanza costanti. Per la prima volta, alla luce degli avvenimenti del 2008 che hanno sconvolto l’economia dell’intero pianeta, i prezzi dei diamanti si sono fermati. È una cosa che non succedeva dalla crisi petrolifera del 1975. Nel periodo tra ottobre 2008 e marzo 2009 la domanda si è rallentata per cui De Beers ha ridotto la produzione (diminuendo l’attività di estrazione delle miniere), mentre Alrosa ha preferito stoccare le pietre estratte. Si è arrivati così, ad un equilibrio con i prezzi che sono rimasti bassi. Poi da dicembre 2010 il mercato ha incominciato a muoversi ed il prezzo dei diamanti è ricominciato a salire pressoché costantemente fino all’inizio del 2014. Poi tra la fine del 2014 e il 2015 il valore dell’euro è crollato rispetto al dollaro americano e il prezzo dei diamanti è stato altalenante nel senso che alcune misure sono leggermente scese di prezzo altre, quelle più richieste e più rare sono aumentate.

 

COME SI FA A STABILIRE DOVE COMPRARE E QUALE SIA IL PREZZO GIUSTO PER UN DIAMANTE?

Il primo aspetto dell’acquisto è la serietà e la professionalità dell’azienda venditrice; la fiducia in chi ci propone un investimento è la prima regola; ne consegue che tale azienda deve riporre bene la fiducia offrendo pietre certificate da laboratori stimati e riconosciuti a livello mondiale; l’investimento proposto deve poi avere ad oggetto pietre facilmente rivendibili nel senso che, nel momento del bisogno l’investitore possa velocemente monetizzare; inoltre l’investimento è tale se il prezzo d’acquisto è in linea con il mercato (un confronto di prezzi a parità di caratteristiche consente di individuare l’azienda più competitiva). In sintesi, possiamo concludere che la “bontà” dell’investimento è affidata alla serietà della azienda da cui si è comprato.

 

COSA SCEGLIERE E QUANTO INVESTIRE

Innanzitutto scegliere diamanti dalle caratteristiche particolari e ben definite. Ricordiamo che l’80% dei diamanti estratti, vengono utilizzati a livello industriale. Solo il 20% è tagliato a gemma. Di questo solo l’1-1,5% ha le caratteristiche del diamante da investimento. È un investimento a medio-lungo termine. Comunque non meno di cinque anni considerato che il trend del prezzo dei diamanti è lento e graduale. Infatti per sua natura non è un investimento speculativo. In questo senso si parla appunto di protezione dei risparmi, argomento molto attuale in questo momento di crisi internazionale. E proprio in queste situazioni di congiuntura economica si sta registrando un incremento di interesse verso i beni rifugio. È consigliabile di media non superare il 10% del patrimonio. Infatti, diversificare il portafoglio di investimento significa ripartire le proprie risorse in modo più sicuro e proficuo.

 

RELATIVAMENTE ALLE 4C, CHE CARATTERISTICHE DEVE AVERE IL DIAMANTE DA INVESTIMENTO?

È consigliato scegliere un colore compreso tra F (bianco finissimo) e G (bianco fine). Questo perché più si sale e più si riduce la fascia di mercato di un eventuale ricollocamento. Al contrario, scendendo sotto il colore I, le sfumature si percepiscono già ad occhio nudo.

Purezza: è consigliato solo il livello massimo di purezza IF (internally flawless).

Taglio: per buon investimento viene usato il taglio più classico: taglio brillante rotondo. è importante inoltre che la qualità e le proporzioni del taglio rispettino i criteri internazionali stabiliti dai laboratori gemmologici.

Peso: Per chi vuole investire in diamanti consigliamo di scegliere pietre tra mezzo carato e due carati in modo da ottenere facilmente un disinvestimento. Di fronte a investimenti importanti consigliamo di scegliere più diamanti con queste caratteristiche anziché uno solo per tutto l’importo. In caso di bisogno, si può vendere solo una parte delle pietre.

Prezzo: Un consiglio è di non andare oltre i 15-20 mila euro di valore per una singola pietra.

  • Certificato: il diamante deve essere accompagnato da analisi gemmologica rilasciata da laboratori stimati e riconosciuti a livello mondiale, in modo che gli venga assegnata un’esatta qualificazione e di conseguenza un determinato valore commerciale.

 

I LABORATORI GEMMOLOGICI: CHI HA VOCE IN CAPITOLO

Per chi decide di investire in diamanti è determinante sapere da quale laboratorio gemmologico il diamante è stato certificato. I diamanti con certificazione emessa da laboratori riconosciuti internazionalmente garantiscono una circolabilità e rivendibilità in tutto il mondo. Il certificato serve per identificare la pietra in qualsiasi momento, in esso sono riportati tutti i parametri qualitativi (purezza, colore, taglio e peso) ed identificativi della pietra che concorrono a determinarne il prezzo in qualsiasi momento. I più importanti laboratori gemmologici sono:

  • H.R.D. (Hoge Raad voor Diamant o Diamond High Council)
  • Laboratorio di Anversa autorevole e stimato a livello europeo e mondiale. Certifica tutte le carature e sigilla le pietre.
  • G.I.A. (Gemological Institute of America), è il più conosciuto laboratorio statunitense. Analizza la pietra marchia il numero del certificato sulla cintura e non sigilla.
  • I.G.I. (International Gemological Institute – Anversa e New York), Laboratorio di analisi gemmologiche con sedi principali ad Anversa e New York. Sigilla le pietre e non pone limiti di caratura.

 

IL CERTIFICATO GEMMOLOGICO AUMENTA IL VALORE DELLA PIETRA?

No, ma tutela il consumatore poiché conferma l’autenticità e le caratteristiche specifiche della pietra; di conseguenza può essere considerato di per sé un documento di valore. Pertanto, se il certificato è stato emesso da un istituto gemmologico indipendente riconosciuto a livello internazionale, questo facilita e permette l’attribuzione di una giusta valutazione ovunque ci si trovi nel mondo.